Il Presidente degli industriali regionali, dott. Giuseppe Bono, così commenta i risultati dell’ultima indagine, relativa al secondo trimestre del 2015:
“I dati che abbiamo raccolto dalle nostre imprese associate alla fine di giugno ci dicono che i buoni risultati ottenuti alla fine del primo trimestre non sono stati appieno confermati. I principali indicatori tendenziali esaminati, infatti, pur mantenendosi positivi, segnano tutti una leggera flessione nei loro valori assoluti. Ciò significa che la situazione continua a migliorare rispetto all’anno scorso, ma che la ripresa che avevamo registrato nelle nostre precedenti indagini e che nel primo trimestre di quest’anno aveva segnato un buon risveglio, risulta invece ancora debole e incerta. Comunque – prosegue Bono – bisogna dire che si sta vedendo un po’ di chiaro dietro le nuvole che da troppo tempo oscurano l’economia nel nostro Paese e della nostra regione. Al di là dei freddi numeri che questo ci dicono, da qualche tempo ho potuto personalmente notare una maggiore propensione degli imprenditori ad investire per rafforzare strutturalmente le proprie attività produttive. E questo è reso possibile perché, anche nel Friuli Venezia Giulia, le prospettive di crescita prendono consistenza e tornano ad essere basate su periodi medio-lunghi. Posso aggiungere che le importanti commesse che Fincantieri ha già acquisito porteranno sicuramente, grazie alla forza del ramificato indotto che i cantieri di Monfalcone creano nell’entroterra regionale, un significativo miglioramento dell’economia del Friuli Venezia Giulia anche nei prossimi anni. Credo quindi in un prossimo futuro migliore, ma anche le Istituzioni nazionali e regionali, nell’ambito delle rispettive competenze, devono fare la loro parte – conclude il Presidente Bono –. Ad esse gli imprenditori chiedono una decisa e chiara riforma della pubblica amministrazione che dia priorità all’alleggerimento della burocrazia, così da semplificare drasticamente le procedure per fare impresa, e che porti a far cambiare l’atteggiamento del Paese nei confronti dell’impresa per troppo tempo negativo; alle imprese invece bisogna dare fiducia riconoscendo il loro fondamentale ruolo sociale di creatrici di posti di lavoro, di ricchezza e di reddito.”
Trieste, 25 agosto 2015