Il confronto con il trimestre precedente, caratterizzato dalla pausa estiva, registra una prevedibile fisiologica crescita dei valori nella quasi totalità degli indicatori esaminati.
In sintesi: con le rilevazioni di fine anno, viene confermata la fase di rallentamento dell’industria regionale iniziata nella seconda metà del 2001. Gli indicatori presi in considerazione, infatti, con l’eccezione delle vendite in Italia, assumono in questa rilevazione valori negativi.
I principali indicatori tendenziali (che confrontano il trimestre considerato con lo stesso periodo del 2000) nel quarto trimestre 2001 segnano le seguenti tendenze: l’andamento della produzione inverte di segno passando dal +7,1% precedente ad un –
3,0%; anche le vendite complessive passano da un +10,7% al -1,1% per effetto del forte calo delle vendite all’estero (-5,2%), mentre le vendite in Italia (+4,1%) si mantengono positive ed in leggera crescita.
L’andamento dell’occupazione, con un +0,5%, si attesta su valori leggermente positivi dopo lo 0,2%, lo 0,3% e lo 0,8% delle precedenti indagini del 2001
Sotto il profilo congiunturale (rispetto, cioè, al trimestre precedente) gli indicatori evidenziano per lo più variazioni positive: salgono infatti la produzione (+4,4%), le vendite totali (+3,3%) e le vendite in Italia (+8,9%). Fanno eccezione le vendite all’estero che risultano negative (-0,7%); essendo questo fattore uno dei punti di forza dell’economia regionale, la sua inversione di tendenza è un segnale d’allarme da non sottovalutare.
Sotto il profilo degli ulteriori indicatori, segnali di flessione provengono dai nuovi ordini (-4,9% tendenziale) mentre rimane quasi stabile con un buon 87,8% l’utilizzazione degli impianti. Il 74% delle imprese contattate giudica adeguate le scorte (come nella precedente indagine) mentre le aziende che denunciano scorte in esubero salgono dal precedente 18% al 20%.
Per quanto riguarda i principali settori dell’industria regionale si può rilevare l’andamento negativo dell’industria Meccanica, condizionata soprattutto dai cattivi risultati del subsettore dei Materiali Elettrici ed Elettronici, e della Costruzione Autoveicoli. Segnali, invece, di crescita si riscontrano nel Legno ed Arredo, secondo settore per importanza nella nostra regione.
Sotto l’aspetto territoriale, la provincia che risulta risentire meno l’effetto del rallentamento dell’economia è quella di Udine, che presenta qualche criticità solo nel fattore dei nuovi ordinativi.
L’andamento delle previsioni di breve periodo fornisce l’immagine di un clima che, dopo le forti preoccupazioni di tre mesi fa, tende a rasserenarsi. Crescono infatti le previsioni di aumento e di stabilità, mentre si riducono le previsioni di diminuzione.