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  • Indagine trimestrale del 2001
  • INDAGINE CONGIUNTURALE

    3° trimestre 2002

    L’industria regionale nel terzo trimestre del 2002, paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente, continua a presentare nei suoi principali indicatori segnali di riflessione.

    Nel confronto, invece, con il trimestre precedente i valori dell’andamento della produzione e delle vendite risultano, anche se moderatamente, positivi. Questa indicazione risulta particolarmente significativa se si tiene conto che il terzo trimestre, caratterizzato dalla pausa estiva, normalmente penalizza l’andamento degli indicatori dell’attività industriale.

    Nel complesso, quindi, dalle indicazioni sopra riportate, si può concludere che la fase di rallentamento iniziata nel 2001 non dà ancora segni di superamento, anche se nel III° trimestre in esame, rispetto al secondo – che era stato fortemente negativo –, la situazione risulta migliorata. Rimane, però, ancora peggiore a quella dello stesso trimestre dello scorso anno, periodo in cui era appena iniziata la fase discendente.

    Nel dettaglio, i principali indicatori tendenziali (che confrontano il trimestre considerato con lo stesso periodo del 2001) nel terzo trimestre 2002 segnano i seguenti andamenti: persiste l’andamento negativo della produzione che comunque migliora non poco, con l’attuale -1,8%, il pesante -9,8% precedentemente rilevato; anche le vendite complessive si mantengono negative, ma salgono da -7,9% a -5,3% per effetto delle vendite in Italia che riprendono quota con un +3,1%. Le esportazioni restano invece negative: -10,5%.

    Sotto il profilo congiunturale (rispetto, cioè, al trimestre precedente), come è stato già evidenziato, gli indicatori principali risultano positivi. In particolare: la produzione ritorna positiva, +1%, dopo due trimestri in negativo e le vendite si mantengono su valori leggermente positivi (+0,6% Italia; +1,3 estero, per un totale vendite di +1%).

    L’andamento dell’occupazione risulta ancora positivo portandosi al valore di +0,6% dopo il picco del precedente +1,3%.

    Sotto il profilo degli ulteriori indicatori, è da rilevare come segnale critico, a conferma che la fase di debolezza dell’industria regionale non può considerarsi esaurita, il valore negativo dei nuovi ordini: -6,3% congiunturale e -7,7% tendenziale.

    Per quanto riguarda i principali settori dell’industria regionale si riscontra l’andamento molto simile a quello complessivo sopra descritto del settore della meccanica, che quindi recupera nel congiunturale mantenendosi negativo nel tendenziale. Il settore legno, invece, presenta, nei suoi indicatori, un andamento più coerente con il periodo della rilevazione presentando valori negativi nel congiunturale (pausa estiva) e valori moderatamente positivi nel tendenziale.

    Sotto l’aspetto territoriale, la provincia che presenta la performance migliore è quella di Pordenone, con un solo segno negativo nei “nuovi ordini”, seguita da Udine che evidenzia delle criticità soprattutto nei valori congiunturali; più diffusi sono i punti critici nell’area giuliano-isontina.

    Le previsioni sul quarto trimestre fanno emergere un clima in cui prevale l’aspettativa per una fase di stabilità.

    3°del 2002.PDF

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