Nel confronto, invece, con il trimestre precedente si registrano dei segnali non del tutto omogenei: mentre, infatti, si ha un certo recupero nelle vendite complessive, la produzione industriale segna un brusco rallentamento.
Nel complesso, in sintesi, con le rilevazioni di inizio anno, la fase di rallentamento dell’industria regionale iniziata nella seconda metà del 2001 dà qualche segnale di miglioramento, anche se le disomogeneità dell’andamento degli indicatori presi in esame rappresenta un quadro generale ancora problematico. Mentre infatti c’è un buon recupero nelle vendite, calano la produzione e gli ordinativi.
Nel dettaglio, i principali indicatori tendenziali (che confrontano il trimestre considerato con lo stesso periodo del 2001) nel primo trimestre 2002 segnano le seguenti tendenze: continua l’andamento discendente della produzione che passa dal –3,0% precedente a –4,5%; le vendite complessive, invece, invertono di segno passando da –1,1% a +3,6% per effetto della crescita delle vendite in Italia (+10,0%), ma anche delle esportazioni che, pur restando su valori negativi (-2,7%), recuperano rispetto ai valori dell’indagine precedente (-5,2%).
L’andamento dell’occupazione, con un + 0,3%, si attesta su valori leggermente positivi dopo lo 0,5% e lo 0,2% delle precedenti indagini del secondo semestre 2001.
Sotto il profilo congiunturale (rispetto, cioè, al trimestre precedente), come si è già accennato gli indicatori evidenziano un sensibile calo nella produzione che dai precedenti valori positivi scende a –4,1%. Le vendite totali salgono, invece, a +12,1%per effetto soprattutto delle esportazioni che si attestano su +13,4%.
Sotto il profilo degli ulteriori indicatori, segnali di flessione provengono dai nuovi ordini (-2,0% congiunturale, -8,8% tendenziale) e dalla utilizzazione degli impianti che, coerentemente con il registrato calo della produzione, passa da un quasi 88% all’85,7%.
Per quanto riguarda i principali settori dell’industria regionale si può rilevare, nell’ambito dei settori della meccanica, l’andamento negativo di “costruzione ed installazione macchine” e di “materiali elettrici ed elettronici”, mentre il “legno, mobili in legno” segna qualche sofferenza nei dati congiunturali.
Sotto l’aspetto territoriale, la provincia che presenta minori segnali di criticità è quella di Udine, i cui indicatori principali risultano positivi, tranne che per i nuovi ordini tendenziali (-2,9%).
Per quanto riguarda le previsioni sul secondo trimestre possono essere così sintetizzate: rispetto alla precedente indagine calano le indicazioni di stabilità e crescono sia quelle di aumento che quelle di diminuzione. Queste ultime risultano leggermente prevalenti tranne che per la domanda interna, che è quindi l’indicatore su cui si concentrano maggiormente i segnali di fiducia.
L’indagine è integrata da una monografia sull’import-export 2001: l’analisi degli scambi con l’estero registrati nel Nord-Est ed in particolare nella regione Friuli-Venezia Giulia riporta l’andamento delle importazioni, delle esportazioni e dei conseguenti “saldi” nel quinquennio 1997-2001, evidenziando la dinamica crescente del Nord-Est nel suo complesso.