L’indagine viene svolta dalla Confindustria di livello regionale, con il sostegno della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e di Formindustria, elaborando i dati consuntivi del trimestre in esame e previsionali sul trimestre successivo, raccolti dalle proprie Associazioni federate di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine su campioni significativi (sono più di 22600 gli addetti delle imprese che hanno collaborato a questa ultima indagine) delle aziende associate nelle rispettive province.
Come di consueto i risultati dell’indagine vengono accompagnati da alcune riflessioni dell’ing. Alessandro Calligaris, Presidente del sistema confindustriale regionale:
“ Il quadro complessivo rappresentato dai risultati dell’indagine, che con le nostre imprese associate abbiamo elaborato sui dati del secondo trimestre di quest’anno, conferma, purtroppo, il perdurare, anche nella nostra regione, della fase recessiva, i cui primi segnali avevamo riscontrato già alla fine dell’anno scorso. Anche le previsioni di breve periodo dei nostri imprenditori, complice il previsto fisiologico rallentamento produttivo dovuto alle fermate estive, sono orientate alla conferma della crisi in atto.
Io – prosegue Calligaris - confido comunque, leggendo in positivo quei timidi segnali di miglioramento registrati dall’indagine rispetto al primo trimestre e, soprattutto, confidando sulle misure che sta portando avanti il Governo in termini di revisione e contenimento della spesa pubblica e di volontà di dare più forza ed incisività agli interventi di livello europeo, che nella seconda metà di quest’anno la crisi non si accentui e che con il 2013, portati finalmente a regime gli auspicati interventi mirati allo sviluppo, si possa registrare una sensibile inversione di tendenza verso tempi migliori.
Anche a livello regionale si può e si deve fare qualcosa per aiutare la ripresa produttiva e, a questo proposito, non posso che ribadire alcune priorità, come ad esempio: la necessità di favorire l’internazionalizzazione delle imprese, tenuto conto che l’export è da sempre un punto di forza che va consolidato della nostra economia regionale; l’esigenza di continuare e rafforzare l’impegno a sostegno della ricerca e dell’innovazione industriale; il bisogno di rendere più rapida ed incisiva l’azione degli strumenti di intervento regionale a favore delle imprese; la decisione di realizzare i progetti delle strutture necessarie per mettere a disposizione delle attività produttive energia a costi competitivi, penso in particolare ad elettrodotti e rigassificatore.
Voglio chiudere queste mie riflessioni – sottolinea Calligaris – formulando l’auspicio che questo Paese, attraverso l’azione di tutti, si riappropri della consapevolezza del valore che l’industria ha per il rilancio dell’Italia.
E’ ora di superare contrapposizioni ideologiche che hanno portato a vedere il mondo del lavoro e l’industria, in particolare, come elemento negativo.
Lo dico in particolare per i giovani, per le nuove forze produttive senza le quali l’Italia è destinata a regredire”.