“I risultati dell’indagine che abbiamo effettuato sul secondo trimestre, per verificare lo stato di salute delle nostre imprese e, più in generale, dell’economia nella nostra regione, ha confermato, devo dire purtroppo, quello che più soggetti, sia scientificamente autorevoli che di semplice opinione, ci raccontano. Ha confermato, cioè, che se è vero ed è vero, che le cose vanno meglio di come andavano circa un anno e mezzo fa, quando abbiamo toccato il fondo di un troppo lungo periodo di crisi, è altrettanto vero che la risalita verso tempi migliori è lenta, difficile e si sta esaurendo molto prima di averci portato ai livelli riscontrati prima dell’inizio della crisi.
E allora? Allora – prosegue Giuseppe Bono – non bisogna indulgere al pessimismo, ma, invece, continuare a perseguire con decisione gli obiettivi di consolidamento e sviluppo che da qualche tempo la Regione e lo Stato si sono dati. Il Governo deve, il più rapidamente possibile, portare a termine le necessarie riforme istituzionali, per potersi poi concentrare con strumenti e risorse sull’Economia e sul Lavoro. Per ottenere risultati concreti in questa direzione, come ho avuto modo più volte di sottolineare, in piena sintonia con quanto Confindustria sostiene da tempo, è necessario dare priorità alla ricostruzione del tessuto produttivo manifatturiero, pesantemente ridimensionato dalla recessione iniziata ormai più di otto anni fa. Rilanciare la manifattura, che è il centro degli scambi intersettoriali, significa rilanciare la domanda di beni e servizi a favore di tutti gli altri settori dell’economia. E ancora, una maggiore e più coraggiosa attenzione dell’Unione Europea alle politiche di sviluppo, una riduzione sensibile del peso fiscale che grava sulle imprese e penalizza le possibilità di investimento, un alleggerimento delle defatiganti procedure burocratiche per fare impresa – conclude il Presidente Bono - sono alcuni altri presupposti basilari per rilanciare l’economia e con essa le opportunità di lavoro e benessere.”
Trieste, 3 agosto 2016