RIFERIMENTO

Confindustria F.V.G.

tel. 040 364524
fax 040 369353
mail info@confindustria.fvg.it

INDICE

  • Indagini congiunturali del 2022
  • Indagini congiunturali del 2021
  • Indagini congiunturali del 2020
  • Indagini congiunturali del 2019
  • Indagini congiunturali del 2018
  • Indagini trimestrali del 2017
  • Indagini trimestrali del 2016
  • Indagini trimestrali del 2015
  • Indagini trimestrali del 2014
  • Indagini trimestrali del 2013
  • Indagini trimestrali del 2012
  • Indagine trimestrale del 2011
  • Indagine trimestrale del 2010
  • Indagine trimestrale del 2009
  • Indagine trimestrale del 2008
  • Indagine trimestrale del 2007
  • Indagine trimestrale del 2006
  • Indagine trimestrale del 2005
  • Indagine trimestrale del 2004
  • Indagine trimestrale del 2003
  • Indagine trimestrale del 2002
  • Indagine trimestrale del 2001
  • INDAGINE CONGIUNTURALE

    1° trimestre 2010

    I valori degli indicatori che segnano l’andamento dell’industria regionale, registrati dall’indagine congiunturale trimestrale della Confindustria Friuli Venezia Giulia alla fine di marzo 2010 su un campione ampio e significativo di imprese del proprio sistema associativo, evidenziano un quadro ancora incerto dello stato di salute dei settori produttivi. Infatti, mentre le variazioni congiunturali (che indicano i cambiamenti rispetto ai valori del trimestre precedente) dei principali parametri esaminati evidenziano un rallentamento rispetto ai risultati del trimestre precedente, le variazioni tendenziali (che paragonano il trimestre in esame con il primo trimestre 2009) sono tutte in crescita.

    Si può quindi concludere che nei primi tre mesi del 2010 l’industria regionale conferma i miglioramenti ottenuti rispetto al 2009, che era stato un anno fortemente negativo. Timidi miglioramenti erano già stati evidenziati a partire dal terzo trimestre dell’anno scorso, ma soltanto con questa ultima indagine si presentano con valori positivi. L’incertezza e la fragilità della ripresa vengono, per contro, evidenziate dal rallentamento rispetto al trimestre precedente; infatti, tutti i principali indicatori congiunturali si presentano con segno negativo.

    Esaminando più in dettaglio i principali indicatori congiunturali si riscontra che: la Produzione ridiventa, anche se di poco, negativa, passando dal precedente 6,8 % a - 0,5%; le Vendite presentano un andamento analogo, in particolare le Vendite Totali scendono dal precedente 8,6% a – 1,8%, come conseguenza del rallentamento sia delle Vendite Italia (- 2,5 %) che delle Vendite Estero (-1,4 %), l’Occupazione si mantiene costante.

    Per quanto riguarda il dettaglio dei principali indicatori tendenziali si evidenzia che, rispetto allo stesso trimestre del 2009: la Produzione ritorna ad avere, dopo oltre un anno, valori positivi salendo dal precedente –5,5% a +10,0%, così come gli indicatori delle Vendite; infatti, le Vendite Totali salgono da -7,1% a +9,6%, grazie alle buone performance delle Vendite Italia (+5,2%) e delle Vendite Estero (+12,9%).

    Segni di incertezza si possono tuttavia riscontrare dagli altri indicatori esaminati, in quanto, mentre è positivo l’andamento dei Nuovi Ordini, che crescono sia nel congiunturale (da 11,4 a 11,9%) che nel tendenziale (da 8,6 a 18,6%), risulta penalizzata la redditività di impresa; infatti, rispetto all’anno scorso i Prezzi delle Materie prime rimangono stabili mentre i Prezzi dei Prodotti finiti subiscono una flessione del
    -3,3%.

    Per quanto riguarda i Settori più rappresentativi dell’industria regionale, che sono la “Meccanica” ed il “Legno, Mobili in legno”, presentano entrambi un andamento del tutto analogo a quello generale sopra commentato; qualche leggera differenza si può riscontrare a favore del Legno nelle Vendite, soprattutto verso l’estero, ed a favore della Meccanica nell’Occupazione.

    Le previsioni di breve periodo, rivolte cioè verso la fine del primo semestre 2010, appaiono nel complesso orientate ad un cauto ottimismo. In tutti gli indicatori esaminati, infatti, prevale la previsione di “stabilità”, la quale viene però accompagnata da una aspettativa di “aumento” che supera quella di “diminuzione”. La previsione più favorevole risulta essere la domanda estera, per la quale più del 30% degli operatori si aspetta un aumento, contro meno del 7% che, invece, ne prevede la diminuzione.
    1°10.pdf

    Allegati

    1°10 (file .pdf - 563Kb)

    NEWS FEED