“I segnali più evidenti che emergono dall’elaborazione dei dati forniti dalle nostre imprese associate a fine marzo ci dicono che la lenta ma costante ripresa iniziata alla fine del 2012 ha subito un significativo rallentamento nel primo trimestre di quest’anno e che - a fronte di un forte calo della produzione e delle vendite sul mercato interno - le esportazioni segnano invece un certo recupero, che però non è sufficiente per portare in positivo il bilancio complessivo dell'economia regionale.
Che l’export si stia riprendendo è segno che le nostre imprese sono ancora competitive e questo è positivo, ma non basta per farle crescere così che possano influire efficacemente sulla crescita dell’occupazione e dell’economia complessiva della regione. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno di interventi strutturali forti e tempestivi.
Per fortuna – continua Bono – le capacità e le esperienze d’impresa che hanno tenuto il Friuli Venezia Giulia su livelli di difficoltà inferiori a molte altre aree del nostro Paese ci consentono di considerare sostenibili le sfide che dobbiamo affrontare per riavviare percorsi di sviluppo fondati su efficienza, internazionalizzazione e innovazione. Ma per ottenere i risultati voluti è necessario “fare sistema”; solo lavorando tutti insieme, Istituzioni, Sindacati e Imprese, attraverso un dialogo ed un confronto costante e costruttivo, potremo individuare e far funzionare gli strumenti adeguati.
I mali dell’Italia si curano in un solo modo: porsi come obiettivo numero uno lo sviluppo, indispensabile per creare lavoro. Ed il perno del rilancio è la logica industriale centrata sul manifatturiero attorno al quale ruota tutto il sistema produttivo italiano.
Confindustria regionale ritiene necessario che si attuino azioni che vedano nella centralità dell’impresa e del lavoro le priorità da perseguire. Su questo, senza dimenticare che anche al proprio interno Confindustria ha avviato un necessario percorso di cambiamento, ci aspettiamo – conclude il Presidente Bono – costruttivi confronti con le parti attive che prima ho chiamato in causa”.
Trieste, 27 maggio 2014