“Il secondo trimestre del 2001 registra un andamento complessivamente positivo rispetto al trimestre precedente, quello di inizio anno, che aveva invece segnato andamenti nel complesso molto negativi. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si riscontrano segni positivi negli indicatori delle vendite (sia in Italia che all’estero) e della produzione. I risultati del II trimestre 2001, quindi, danno un’indicazione piuttosto chiara di un’attenuazione del rallentamento dell’industria regionale registrato nei primi tre mesi dell’anno. Prima di poter considerare questi risultati come indicatori di una ripresa dell’industria del Friuli Venezia Giulia è necessario, però, attendere qualche prossima ulteriore conferma.
La prudenza nel trarre conclusioni ottimistiche è infatti opportuna – sostiene il comunicato della Federazione degli Industriali - dal momento che, in un quadro più ampio dell’economia, continuano ad arrivare segnali contrastanti dagli Stati Uniti e segnali di debolezza dalla Germania e dalla Francia: mercati, questi, di grande influenza per le produzioni dell’industria regionale.
I principali indicatori tendenziali (che confrontano il trimestre considerato con lo stesso periodo del 2000) nel II trimestre 2001 segnano le tendenze seguenti: la produzione prosegue nella tendenza all’incremento con un buon + 19,6%, e le vendite complessive riprendono quota, dopo la flessione di inizio anno, con un + 21,3% per effetto dell’incremento delle vendite all’estero (+ 29,4%) e delle vendite in Italia (+ 12,5%). Le precedenti preoccupazioni vengono, quindi, attenuate dal buon risultato del mercato interno, da sempre punto debole delle vendite, e dal significativo incremento delle esportazioni.
Un riscontro meno positivo si ottiene dall’andamento dell’occupazione che attenua la sua crescita passando dai valori delle indagini precedenti + 1,2% e + 0,8% ad un più contenuto + 0,3%.
Sotto il profilo congiunturale (rispetto, cioè, al trimestre precedente) gli indicatori evidenziano i seguenti valori: la produzione è poco più che stabile (+ 3,3%); le vendite totali aumentano del 18,7%; le vendite in Italia e all’estero crescono rispettivamente del 19,7% e del 17,5%.
Sotto il profilo degli ulteriori indicatori, segnali positivi provengono dai nuovi ordini (+ 4% congiunturale e + 12,9% tendenziale), e dall’87,5% dell’utilizzazione degli impianti. L’adeguatezza delle scorte aumenta dal precedente 69 al 72% mentre le scorte in esubero, che erano arrivate al 26%, scendono ad un, ancora alto, 19%.
Tra i settori principali dell’industria regionale, mentre il complesso delle “Meccaniche” segna un andamento generale positivo in linea col totale regionale, il “Legno” e la “Siderurgia” segnano qualche criticità, come anche la “Carta, stampa, editoria”.
Sotto il profilo territoriale, pur con le cautele dovute alla minore significatività dei singoli campioni disaggregati, le migliori performance si riscontrano a Trieste e ad Udine.
Le previsioni di breve periodo per il terzo trimestre 2001 forniscono l’immagine di un clima di fiducia che si attenua fortemente modificando, in modo molto significativo al “ribasso” le previsioni di aumento e al “rialzo” quelle di stabilità.
Esempio emblematico sono le previsioni della domanda estera: diminuisce infatti di più della metà la previsione di incremento (dal 52,8% al 20,4%) ed aumenta di quasi il doppio la previsione di stabilità (dal 38,7% al 70,4%).