“L’indagine che i nostri uffici elaborano sui dati che vengono forniti dalle Associazioni federate territoriali di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine, ancora una volta, nel periodo finale del 2014, ci rappresenta un quadro dell’economia regionale con aspetti in parte positivi ed in parte negativi. La conclusione che si può trarre è che la lenta ed incerta ripresa che abbiamo cominciato a registrare attorno alla fine del 2013 viene confermata, ma risulta assolutamente insufficiente per consentirci di prevedere un superamento in tempi ragionevolmente brevi del lungo e pesante periodo di crisi, iniziato ormai da più di un decennio. L’aspetto positivo è che Produzione ed il complesso delle Vendite risultano positivi nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente; l’aspetto negativo deriva invece dal fatto che gli stessi indicatori presentano un trend in forte flessione; entrambi, infatti, perdono circa sei punti percentuali rispetto ai valori registrati, ad esempio, nell’indagine di sei mesi prima. Purtroppo la nostra regione e tutto il sistema Italia, nel quale naturalmente siamo fortemente inseriti – prosegue Bono - risentono di una congiuntura negativa che ha profondamente modificato negli ultimi anni i riferimenti portanti per il consolidamento e lo sviluppo del tessuto produttivo, ridisegnando la mappa dei bisogni e dei consumi e facendo emergere nuovi problemi e quindi nuove sfide. Nuove sfide che devono essere affrontate aggiornando radicalmente gli strumenti finora utilizzati ed inventandone di nuovi. Le riforme, i programmi e le azioni che il Governo sta portando avanti stanno andando in questa direzione; se si riuscirà a portarli a compimento in tempi ragionevoli dovrebbero dare una spinta decisiva per una inversione di tendenza che da troppo tempo non riusciamo a cogliere. Anche a livello regionale con il programma Rilanciaimpresa, che ha recepito alcune importanti proposte della nostra Confindustria, la strada giusta è stata imboccata e dovrebbe portare una boccata di ossigeno per il sistema produttivo.
Volendo chiudere con una nota di ottimismo – conclude il Presidente Bono – la svolta verso tempi migliori sarà certamente favorita da alcuni elementi esterni molto importanti, come la svalutazione del cambio dell’Euro, che ridarà slancio alle esportazioni, da sempre punto di forza delle produzioni del Friuli Venezia Giulia, il prezzo basso del petrolio ed il miglioramento del credito alle imprese in seguito alle misure espansive della BCE. Le condizioni per il superamento del troppo lungo periodo di crisi, dunque, stanno prendendo consistenza, questo però non significa potersi rilassare, ma, anzi, è assolutamente necessario che tutte le componenti attive della società, dall’Imprenditoria al Sindacato, dalle Istituzioni alla Politica, devono farsi carico dell’impegno e delle responsabilità che richiede la necessità di cambiamento. Solo così si potrà arrivare alla riforma virtuosa del Sistema Italia.”
Trieste, 17 febbraio 2015