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“L’esame dei dati che abbiamo raccolto presso le imprese associate al sistema Confindustria Friuli Venezia Giulia mi consente di confermare valutazioni espresse da autorevoli fonti che vedono all’inizio del 2006 alcuni segnali di ripresa economica anche nel Friuli Venezia Giulia.
Segnali di ripresa però – precisa Della Valentina – che sono ancora timidi e che a mio avviso, prima di poter dire che siamo avviati verso un’inversione di tendenza in positivo, necessitano di qualche ulteriore conferma.
Infatti se il confronto con l’inizio dell’anno precedente vede tutti gli indicatori rilevati dalle nostre imprese associate con segno positivo, così non è nel confronto con il trimestre precedente che chiudeva il 2005.
Gli ultimi mesi dell’anno scorso, però – continua Della Valentina – avevano segnato un recupero molto significativo e quindi un rallentamento rispetto a quei risultati può essere considerato quasi fisiologico e quindi accettabile.
Questa considerazione in positivo mi viene anche confermata e rafforzata dalle previsioni di breve termine che abbiamo raccolto dai colleghi imprenditori. Tra questi, infatti, chi si aspetta un aumento delle vendite sul mercato interno e della produzione supera di circa quattro volte quelli che ne prevedono una diminuzione. Ottimismo quindi – conclude Della Valentina – che voglio condividere e promuovere.
Se, come sembra ormai molto probabile, si sta consolidando un nuovo ciclo espansivo, allora è opportuno incominciare a fare una riflessione su questi ultimi difficili cinque anni.
Cinque anni, costellati da segnali contraddittori, vissuti sotto una cupa coltre di giudizi pessimisti, a volte addirittura catastrofici.
Ancora una volta, le nostre imprese hanno reagito in modo del tutto diverso dalle previsioni degli osservatori che – nella quasi totale unanimità - parlavano di sfide insuperabili e di limiti strutturali.
Queste analisi, con il loro forse necessario schematismo, non indicavano elementi di valutazione di per sé sbagliati, solo che il meccanicismo della sequenza causale si è poi dimostrato tanto fragile quanto sbagliato.
E’ bene però avvertire con prudenza che i fattori di contesto internazionale sono molto più rilevanti tanto nella spiegazione dei successi degli anni novanta tanto nella spiegazione delle difficoltà più recenti.
Certo non basta aspettare, ma perché la ripresa si concretizzi significativamente bisogna impegnarsi, ed è quello che la nostra organizzazione regionale, di concerto con le nostre articolazioni associative provinciali continuerà a fare in termini di proposte progettuali e strategiche nei confronti dei principali interlocutori locali”.
1° del 2006 (file .pdf - 813Kb)